Incendio a Taverna del re, probabile il dolo. Il fuoco per cancellare tracce di reati
Incendio a Taverna del re, probabile il dolo. Il fuoco per cancellare tracce di reati |
In attesa che la Procura accerti le cause dell’incendio, i tecnici non escludono nessuna ipotesti |
di Monica D’Ambrosio
A due giorni di distanza dall’incendio che ha riguardato la piazzola b13 di Taverna del re, si cerca di capire cosa sia realmente accaduto domenica pomeriggio, intorno alle due. Sarà la Procura ad accertarlo, ma nel frattempo, stando al parere di tecnici esperti, nessuna ipotesi può essere esclusa, neppure quella del dolo.
Non è certo un caso che ad andare a fuoco sia stata la stessa piramide bruciata nel maggio scorso. Questa volta però, l’incendio si è sviluppato sulla parete opposta della montagna di spazzatura.
Non è autocombustione, o almeno lo escludono gli esperti che hanno preso visione dei Danni procurati dall’incendio. Le fiamme ed il fumo sono divampati sulla superficie e non tra le balle coperte dai teloni impermeabili.
Inquieta sapere che qualcuno ritiene addirittura che quell’incendio possa essere stato appiccato volutamente e chi lo ha fatto abbia voluto, o almeno avrebbe voluto, cancellare le tracce di qualche rifiuto speciale accatastato tra le balle che giacciono sulla piazzola in oggetto.
Intanto continua la rimozione del tal quale accantonato in due settimane. Da dieci giorni a questa parte si riesce a portar via appena 50 tonnellate al giorno a fronte delle 330 che dovrebbero essere portate via come da oridnanza presidenziale
[VIDEO]The Regime of Emergency (PROMO)
Partendo dalle origini, ovvero dalla Riunione di Villaricca degli anni 80, il promo spiega che cos’e il fenomeno emergenza rifiuti. Un’emergenza infinita, che dura da 15 anni, non puo’ certamente piu definirsi emergenza, piuttosto status quo. E’ situazione endemica che si protrae nel tempo, con picchi di intensità che vengono presentati al mondo come ‘emergenze’. Leggi tutto…
Espresso n°46 – 18 novembre 2010. Colloquio con Raffaele Cantone di Gianluca Di Feo
Qui sotto il download delle pagine di un buon articolo dove Cantone spiega la connessione della questione rifiuti tra politica attuale e la camorra.
L’assessore Romano: i rifiuti? 4 anni per uscire dall’emergenza
(di Angelo Agrippa da il Corriere del Mezzogiorno del 10 novembre 2010)
Il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo dice di temere che la sua «Sicilia possa rischiare un’emergenza rifiuti peggiore di quella campana». Ma la verità, drammatica, è quella denunciata dall’assessore ai rifiuti di Napoli, Paolo Giacomelli, e dall’amministratore di Asìa, Daniele Fortini: «È possibile — afferma l’assessore — un aggravamento della situazione nei prossimi giorni». Insomma, l’intestino tornerà a bloccarsi. Il ciclo dello smaltimeto si interromperà di nuovo. E dalle 1.350 tonnellate di rifiuti ancora accumulate per strada a Napoli si rischia di passare ad alcune migliaia in più. A partire già dai prossimi giorni.
Al momento non si intravede una soluzione. Il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, fa spallucce: «Riunioni su riunioni. Ma la situazione resta complicata». Certo, i tecnici della Provincia sono impegnati in sopralluoghi in alcune cave abbandonate. Il nuovo decreto sui rifiuti dovrebbe consentire la riapertura di Serre per ricevere i conferimenti del Salernitano e liberare il sito di stoccaggio di Acerra. Ma è tutto da venire. Nulla già disponibile. «La soluzione si deve trovare— si difende l’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano— e deve essere tecnicamente condivisa. Ma non so dire quale possa essere: il supermercato delle idee non è stato ancora inventato». E dopo aver annunciato la settimana scorsa che si sarebbe usciti dall’emergenza in dieci giorni, ieri ha allungato di parecchio la prospettiva: «Credo che potremmo dirci salvi non prima di 36-48 mesi, ovvero quattro anni, quando entreranno in funzione i termovalorizzatori di Salerno e Napoli Est. Perché il piano regionale che si sta costruendo sulla base dei piani provinciali ci dice che con una differenziata media in Campania del 50 per cento avremo da smaltire 1,384 milioni di tonnellate di rifiuti che possono essere tranquillamente essere smaltiti nei tre impianti di termovalizzazione di Acerra, Napoli e Salerno». Intanto, da oggi gli impianti di tritovagliatura di Giugliano, Caivano e Tufino potrebbero tornare a sospendere ogni attività. «I tre Stir — racconta Fortini — sono congestionati dalla frazione organica, ormai giunta a circa 45 mila tonnellate: tutte stipate negli impianti, dato che da alcuni giorni non viene trasferita alla discarica di Pianopoli in provincia di Catanzaro. L’impianto, infatti, è allagato e non può ricevere altri rifiuti. E questo rappresenta un grande guaio». A tutto questo si aggiunge che il sito di Taverna del re a Giugliano è quasi arrivato a 8 mila tonnellate di rifiuti: altre duemila e sarà chiuso. «A fine settimana — conferma il presidente della Provincia di Napoli, Cesaro — non consentirò un pacco di spazzatura in più a Giugliano». Non solo, nei successivi quindici giorni, l’ordinanza della Provincia impone che il sito di trasferenza venga completamente liberato. «Diecimila tonnellate di rifiuti— aggiunge Fortini— da rimuovere con i tir e da trasferire negli impianti di tritovagliatura già saturi. In media, ogni carico sono 20 tonnellare: si immagini che carovana. Per ora, la pioggia sta rallentando la raccolta a Napoli, sebbene disponiamo ancora dei 25 autisti del Comune di Napoli e fino a lunedì sarà possibile raccogliere una media di 200 tonnellate in più al giorno. Ma da lunedì occorrerà trovare un’alternativa». Quale? Sulla carta resta in attività soltanto Chiaiano, dove in media vengono accolte dalle 600 alle 800 tonnellate al giorno di rifiuti di Napoli. E di certo non sono sufficienti a liberare Napoli dal pregresso accumulato e da quello che si aggiungerà di giorno in giorno. Nel frattempo l’assessore Romano si è recato nella discarica sannita di Sant’Arcangelo Trimonte, per la quale ha promesso «dieci milioni di euro per la messa in sicurezza e l’impegno che non ci saranno ulteriori sversamenti di solidarietà».
Riapre Taverna del re!
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Giugliano. E’ ufficiale, la notizia arriva direttamente dal mega impianto di stoccaggio i cui cancelli dovevano essere definitivamente blindati ma che invece a breve riapriranno. Ancora fiumi di spazzatura quelli che convoglieranno a Taverna del re.
L’impianto, secondo fonti ufficiali, accoglierà il tal quale accumulato nelle ultime settimane d’emergenza dallo stir di Giugliano che, a detta di alcuni operai oggi a lavoro presso il deposito delle ecoballe, non conterrebbe più la spazzatura, specie da quando domenica scorsa i ritmi di lavorazione dell’impianto di tritovagliatura sono rallentati per via del tragico incidente nel quale perse la vita Di Bonito. Una versione che non convince, specie se si tien conto che proprio ieri, i lavoratori Asia impegnati presso l’ex cdr rassicuravano sul fatto che dopo un sopralluogo dell’azienda e della protezione civile, l’impianto aveva ripreso a funzionare secondo i ritmi precedenti l’incidente, grazie ai turni straordinari dei lavoratori. La notizia della riapertura dell’impianto era nell’area da qualche giorno, tanto che stamattina interrogato, l’assessore provinciale Nello Palumbo, attualmente il giuglianese più vicino a Cesaro aveva categoricamente smentito affermando: “Le istituzioni hanno promesso che di taverna del re si parlerà solo in termini di bonifica, è una notizia infondata”. Invece. Questo pomeriggio a lavoro presso l’impianto c’erano degli operai che stavano predisponendo l’area per accogliere il tal quale che, passata l’emergenza, secondo quanto riferito, dovrebbe poi essere riportato presso lo stir. C’era anche già Lucia De Cicco che attaccata al telefono ha provato a saperne di più. Il provvedimento pare rechi la firma congiunta del presidente Cesaro e del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, domani arriveranno i primi camion, la piazzola individuata è la numero 12 |
[VIDEO-FOTO] Manifestazione contro le discariche sul Vesuvio. 1 ottobre 2010
La manifestazione è partita da Terzigno per poi arrivare alla rotonda di Boscoreale, un urlo del popolo Campano per dire no alle discariche, no ad inceneritori, si al riciclo totale dei materiali si al trattamento a freddo dei rifiuti, hanno risposto alla chiamata per la difesa del territorio: la popolazione locale e i vari comitati della regione Campania, raggiungendo circa 4000 (se non più) persone in strada.
Osservatorio discarica di Terzigno. [Aggiornato al 16/09/2010]
Ci troviamo nel Parco nazionale del Vesuvio, qui voglio mostrarvi l’evoluzione della discarica. In più vi allego una foto di qualche particolare che mi ha colpito nell’ultima visita.
le foto continuano —>
Rifiuti Tossici a quattro passi da casa tua.
Salve a tutti, vorrei iniziare questo articolo con dei ringraziamenti e delle scuse. Un grazie a tutti per aver seguito in questi 3 mesi il mio blog che in poco tempo ha raggiunto più di 2000 visite (in poco più di 2 mesi). Ancora un grazie a tutti che condividendolo con i vari mezzi che abbiamo, ha fatto conoscere un pò in giro per il mondo le realtà che denuncio con i miei scatti: da Chicago a Bruxelles (Commissione Europea) e in Italia da Milano ad Belmonte Mezzagno (PA) e quindi posso permettermi di dire che abbiamo fatto un bel lavoro. Passando alle scuse mi sento in dovere di scusarmi con tutti voi perché partendo con qualche giorno in anticipo, non sono riuscito a scrivere che il blog andava in pausa estiva, ma mi rifarò.
Passando all’articolo.
Selva di Chiaiano
Ci troviamo sulla discarica di Chiaiano, nel polmone verde del Parco Metropolitano delle Colline di Napoli. La discarica è all’interno di una delle cave di tufo della selva e l’accesso è tuttora vietato anche ai sindaci dei comuni nei quali ricade la struttura o che ne subiscono l’impatto: impatto che si ripercuote su un bacino di circa 250.000 persone visto che la discarica si trova tra il quartiere di Chiaiano e i comuni di Mugnano e Marano. Inoltre ad un centinaio di metri in linea d’aria si trova la Zona Ospedaliera di Napoli. L’odierna discarica si trova in un’area rurale che negli anni ha ospitato apicoltura, allevamento di ovini e coltivazione della ciliegia.
Piccole info: in passato sono stati trovati migliaia di tonnellate di cumuli di amianto triturato e camion con scorie radioattive pronte ad essere scaricate illegalmente nella discarica.
Francesco Micillo